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al testo di Alberto Becca
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Scrivero' di colui he con grande attenzione quotidianamente vive sul bordo di una strada urbana e si propone inopinatamente come anomalo vigile: segue con scrupolo costantemente il traffico, parla con i veicoli, si pone grottescamente in singolàr tenzone con gli automobilisti che regolarmente transitano, incrociano a volte il suo sguardo e probabilmente proseguono il viaggio, senza nulla conoscere verosimilmente del suo esistere, del suo pensare, del sentimento latente di protezione verso di loro, di noi, di tutti che immancabilmente lo consideriamo come soggetto anomalo, "non sano di mente"
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